Un parco, un giardino o un chiostro si trasforma in uno spazio teatrale liminale, tra il reale e l’onirico, grazie alla forza immaginifica del teatro di figura, della danza e della musica dal vivo.
Attorno al pubblico immerso nel bosco, si muovono, appaiono e scompaiono i personaggi della fiaba di Cappuccetto Rosso dando vita alla famosa storia della bambina e del lupo.
Le note della viola si intrecciano alla narrazione di una bizzarra cantastorie, ispirata alla figura dell’appassionata naturalista e pittrice del ‘600 Marie Sibylla Merian.
Armata di pinzette e torcia, Sibylla indaga, studia e cataloga insetti, piante, presenze che trova nel bosco e attraverso i quali dà vita a fiabe di lunga tradizione, guidando gli spettatori lungo il dipanarsi della storia.
Il bosco è il luogo del mistero per eccellenza e per questo affascina, nasconde e rivela.
Il bosco permette la disubbidienza: lontano dagli occhi materni che sorvegliano, i bambini trasgredendo affrontano pericoli e rischi, ovvero le proprie paure.
In questa versione del racconto, influenzata dalle fonti antecedenti Perrault e Grimm, si dà spazio al
riverbero simbolico che la storia originale detiene.
In un connubio di vari linguaggi artistici si incontrano narrazione, danza, teatro di figura e musica dal vivo dando vita a un delicato equilibrio che ha il dono di immergere spettatori grandi e piccoli nella celebre vicenda.